Tra le tante piste aperte nel caso di
Daphne Galizia, la giornalista uccisa a Malta, una delle più credibili
riguarda il contrabbando di carburante tra Libia e Italia, quello al
centro dell'inchiesta "Dirty Oil" della procura di Catania.
23 ottobre 2017
A Rainews24 la reporter americana Ann Marlowe, la prima a parlare
dell'argomento già nel 2015, asserisce citando proprie fonti in Libia
che l'esplosivo utilizzato, il Semtex, è giunto dalla zona di Zwara. "Ho
saputo dalle mie fonti libiche che il Semtex, l'esplosivo che ha ucciso
Daphne Caruana Galizia, è giunto dal porto di Zwara, dove c'è il
quartier generale di Fahmi Salim [Bin Khalifa, il "re del contrabbando
di petrolio libico" ndr.] e diverse mafie del contrabbando di carburante
che lavorano in stretto contatto con Malta e con l'Italia", afferma
Marlowe. Il Semtex, ricorda la giornalista, rappresenta una sorta di
firma del terrorismo libico. E l'inviato a Malta di
Rainews24 Ilario Piagnerelli ha documenta, volando su Hurd's Bank, al
largo di Malta, la presenza di numerose navi-cisterna dedite al traffico
di gasolio trafugato dalla Libia. La zona è la stessa dove la Guardia
di Finanza, nell'ambito di "Dirty Oil", ha filmato il trasbordo dalla
bettolina "Basbosa Star" alla nave madre "Seamaster X". A legare il
delitto Galizia a questo tipo di business c'è un suo post di una anno fa
sul blog Running Commentary: "Un'altra bomba in un'auto e un'altra
vittima. E ho pensato: ecco un altro trafficante di diesel. Perché il
modello che emerge dagli assassinii degli ultimi anni è che i
contrabbandieri di diesel vengono fatti esplodere nelle loro auto, i
narcotrafficanti sono uccisi da sicari". Non solo: in un articolo sulla
morte di due contrabbandieri di diesel, Darren Degabriele e Martin
Cachia, Galizia si chiede se la prossima vittima sarebbe stata Darren
Debono, l'ex calciatore della nazionale maltese, arrestato il 20 ottobre
a Lampedusa. E uno dei nomi dell'inchiesta catanese, Nicola Orazio
Romeo, compare proprio nei Panama Papers, nel filone dei cosiddetti
"Malta files", quelli su cui lavorava la reporter maltese.
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