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lunedì 16 settembre 2013

Libia, per la crisi petrolifera manca la luce


Interrotta anche la fornitura di acqua. Manifestazioni a Tripoli.

.Oltre alle lunghe code alle pompe di benzina della capitale libica per timore di una diminuzione della disponibilità di carburante, in tutta la Libia si stanno registrando ulteriori disagi anche a causa delle continue interruzioni nelle forniture di elettricità e acqua. Il panico ai distributori di benzina si è verificato in seguito agli scioperi e alle chiusure dei principali siti di estrazione e di esportazione di greggio del Paese in atto dalla fine di luglio.
ACCUSE DI CORRUZIONE. I manifestanti hanno accusato il governo di corruzione per la vendita di quantitativi di greggio non precisati. Secondo le autorità invece gli scioperi sarebbero orchestrati dai federalisti dell'area di Bengasi (da dove è partita la rivolta interna, poi supportata dall'intervento militare della Nato, contro Muammar Gheddafi nel 2011) che vogliono maggiore indipendenza nella parte orientale del Paese.

INTERRUZIONE DELLE FORNITURE. Anche i black out nella fornitura di elettricità, iniziate nel mese di Ramadan e poi peggiorate, sarebbero legate alla paralisi del settore petrolifero. Le interruzioni nella fornitura d'acqua invece sono cominciate martedì quando i Magarha, la Tribù di appartenenza di Onoud Senussi (la figlia del capo dell'intelligence del regime Gheddafi rapita lunedì sera, immediatamente dopo il suo rilascio da una prigione di Tripoli), ha avviato un'azione di protesta bloccando alcune condotte del grande fiume artificiale o Great Man-made River, che rifornisce d'acqua varie zone del paese, tra cui la capitale.
MANIFESTAZIONI CONTRO I DISAGI. Il 7 settembre gli abitanti di Tripoli sono scesi in piazza per manifestare sia contro i disagi provocati dalla paralisi petrolifera sia contro il primo ministro Ali Zeidan che secondo loro ''avrebbe perso il controllo della situazione''. E per domani hanno indetto uno sciopero generale nella capitale invitando tutti i commercianti a non aprire i negozi e i deipendenti delle varie istituzioni a rimanere a casa. Intento i prezzi dell'acqua in vendita nei supermercati della capitale sono in molte zone raddoppiati mentre interi quartieri della città restano senza corrente per almeno cinque ore al giorno. In alcune aree del paese anche il prezzo del carburante è nuovamente aumentato
Preso da: http://www.lettera43.it/cronaca/libia-per-la-crisi-petrolifera-manca-la-luce_43675107507.htm#.Uix0Q_biw5k.twitter

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