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martedì 3 settembre 2013

L' Iran, la guerra ed i Rothschild

3 aprile 2012
DI PETE PAPAHERAKLES
American Free Press

È possibile che il conseguimento del controllo sulla Banca Centrale della Repubblica Islamica d’Iran sia uno dei motivi principali per cui l’Iran si trova ad essere oggetto di attenzioni minacciose da parte delle forze occidentali e israeliane? Dal momento che si percepisce una sempre maggiore tensione che suggerirebbe l’imminenza di una inconcepibile guerra con l’Iran, è opportuno esplorare il sistema bancario iraniano e confrontarlo con quelli statunitense, britannico e israeliano.

Alcuni ricercatori fanno notare che l’Iran è uno dei soli tre paesi rimasti al mondo la cui banca centrale non sia sotto il controllo dei Rothschild. Prima dell’11 settembre esistevano, a quanto pare, sette paesi con tale caratteristica: Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Cuba, Corea del Nord e Iran. A partire dal 2003, tuttavia, Afghanistan e Iraq sono stati inghiottiti dalla piovra Rothschild; dal 2011 la stessa sorte è toccata a Sudan e Libia. In Libia una banca dei Rothschild è stata istituita a Bengasi mentre ancora imperversava la guerra.

L’Islam vieta l’addebito di interessi, il che costituisce un problema rilevante, nella prospettiva del sistema bancario dei Rothschild. Fino a pochi secoli fa, la pratica di disporre interessi sul credito era vietata anche nel mondo cristiano, e talora punita con la pena capitale. Era paragonata allo sfruttamento e alla schiavitù.

Da quando i Rothschild hanno rilevato la Banca d’Inghilterra attorno al 1815, il loro controllo ha cominciato ad espandersi sulle banche di tutto il mondo. Il loro metodo è quello di far accettare un prestito ingente a un politico corrotto di un dato paese: si tratta naturalmente di un prestito che quel paese non è in grado di ripagare, e che lo conduce all’indebitamento con la potenza bancaria dei Rothschild. L’esponente della classe dirigente che si rifiuta di accettare il prestito è spesso spodestato o ucciso. Se non ci si riesce, si può arrivare all’invasione, con successiva installazione di una banca usuraia dei Rothschild.

I Rothschild esercitano un’influenza considerevole sulle principali agenzie di stampa mondiali. La narrativa riprodotta in serie da queste ultime induce le masse a credere a racconti horror che parlano di criminali malvagi. I Rothschild controllano la Banca d’Inghilterra, la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e la Banca dei Regolamenti Internazionali. Posseggono anche la maggior parte dell’oro del mondo, così come il London Gold Exchange che fissa quotidianamente il prezzo dell’oro. Si dice che la famiglia possegga più della metà della ricchezza del pianeta, stimata dalla Credit Suisse in 231 trilioni di dollari, e che sia controllata da Evelyn Rothschild, attuale capo famiglia.

Ricercatori obiettivi sostengono che il motivo per cui l’Iran viene demonizzato non è legato a una presunta minaccia nucleare, così come non erano minacce i talebani, l’Iraq di Saddam Hussein, la Libia di Gheddafi.

Qual è, dunque, il vero motivo? I trilioni in gioco nel giro d’affari del petrolio o quelli dei profitti di guerra? Si tratta di portare a compimento la bancarotta degli Stati Uniti o di cominciare la Terza Guerra Mondiale? Si tratta di distruggere i nemici di Israele o di distruggere la Banca Centrale Iraniana, in modo che non si possa sfuggire al controllo finanziario dei Rothschild?

Il motivo vero potrebbe essere ognuno di quelli citati, o, peggio, potrebbero essere tutti insieme.

Preso da: http://informare.over-blog.it/article-l-iran-la-guerra-ed-i-rothschild-102744658.html

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