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mercoledì 8 aprile 2015

La verità sull' attentato in Tunisia?

La vicenda accaduta nelgli scorsi giorni a Tunisi ha gettato il nostro Paese nel terrore, non abbiamo ancora smesso di piangere le nostre vittime innocenti, colpevoli solo di aver scelto di visitare un museo nel momento sbagliato.
L’Isis non ha ancora rivendicato l’attacco, ma ancora una volta assistiamo alla propaganda dei media e della stampa filo Governativa, che muovono il pubblico consenso verso le proposte belligeranti di Washington e della Nato.



Non tarda ad arrivare la solidarietà dei paesi Europei e degli Stati Uniti, soprattutto da quei Paesi che già da mesi sono coinvolti nel conflitto strategico nel Medio Oriente.
Ma perché i musulmani avrebbero dovuto avere come obiettivo di un attentato un luogo non strategico, solitamente non frequentato, se non da pochi turisti durante la settimana, piuttosto che la sede del Parlamento Tunisino, a pochi km di distanza?
L’attacco al museo Bardo è stato professionale e disciplinato, come quelli delle forze speciali altamente addestrate; due sospettati sono rimasti uccisi nello scontro a fuoco, e del terzo non si hanno più notizie.


Se i terroristi dell’ISIS fossero davvero responsabili dell’attacco a Tunisi, che obiettivo avrebbero ottenuto? Nessuno. Al contrario, l’attacco ai loro stessi connazionali musulmani metterebbe fine alla simpatia e al supporto Tunisino in Siria, contro Assad, e in Libia, infatti sono parecchi, se non la maggioranza, i militanti Tunisini che partecipano alla guerra dello Stato Islamico.
Il Parlamento Italiano si era mostrato dubbioso e contrario ad un’eventuale partecipazione alle operazioni di terra che i membri della Nato hanno avviato in Libia e in Iraq, troppo indipendente dalle direttive Statunitensi.
E se l’attacco al museo Bardo fosse servita a rimettere l’Italia al suo posto sotto il pollice di Washington? Per spingere l’Italia ad entrare in guerra o, ancor peggio, per estendere il territorio di battaglia alle coste Tunisine, notoriamente ricche di greggio?
Un attacco false-flag in Tunisia, a pochi km dal Parlamento sarebbe stato impossibile senza la cooperazione dell’intelligence Italiana, e la storia ci insegna che è praticamente certo che la CIA abbia ha più controllo sull’intelligence Italiana di quanto ne abbia il nostro governo, basta ricordare le stragi Italiane, quando le bombe venivano piazzate dalla CIA e dall’intelligence italiana contro donne e bambini per poi incolpare gli estremisti politici e impedire il loro successo elettorale.


Tutta la storia è una storia di operazioni false-flag, eppure troppo in fretta i media tendono a liquidare queste operazioni come “teorie cospiratorie”, il che dimostra quanto sia grande il giro di interessi che vi si cela, a cui noi comuni cittadini non viene permesso di sbirciare.

Preso da: http://www.lateoriadelcomplotto.com/2015/03/la-verita-sullattentato-in-tunisia.html

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