23 Paesi, inclusi l'Italia, avranno cali della popolazione di oltre il 50% dal 2017 al 2100; previsto un calo della popolazione della Cina del 48%. I dettagli
Per anni, la popolazione mondiale ha continuato a crescere ad un ritmo forsennato, raggiungendo i 7,7 miliardi di persone attuali. Ora secondo un maxi studio di modellizzazione pubblicato su Lancet potremmo raggiungere il picco nel 2064 con circa 9,7 miliardi di persone e in seguito potrebbe iniziare un’inversione di tendenza che farà scendere gli abitanti globali a quota 8,8 miliardi entro fine secolo.
“Le previsioni e gli scenari sulla popolazione sono un importante strumento di pianificazione e gestione del rischio per governi, imprese, organizzazioni non governative e individui. I governi hanno bisogno di scenari a medio e lungo termine per valutare le necessità per scuole, ospedali e altri servizi pubblici; per contribuire ad informare sugli investimenti nelle infrastrutture con benefici a lungo termine; per pianificare la conoscenza e le competenze necessarie per la forza lavoro futura; e per investire saggiamente nelle risorse di ricerca e sviluppo in tema di sanità. I governi hanno bisogno di scenari a lungo termine per comprendere il potenziale rischio ambientale, militare, geopolitico e altri rischi e per implementare strategie di prevenzione o mitigazione. Gli scenari sulla popolazione sono egualmente importanti per le imprese che sono impegnate in investimenti con rendimenti a lungo termine, come quelle nell’industria farmaceutica e nelle industrie collegate a progetti di infrastrutture pesanti. Allo stesso modo, le persone possono avere profonde preoccupazioni sulla popolazione in futuro: ci saranno abbastanza lavoratori per pagare le tasse per supportare la pensione e le prestazioni sanitarie per i pensionati? I cambiamenti demografici miglioreranno la sicurezza e la stabilità nazionali e globali o renderanno le società più precarie?”. Queste le basi dalle quali nasce l’analisi condotta dai ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation alla School of Medicine dell’University of Washington.
I ricercatori hanno modellato la popolazione futura in funzione dei tassi di fertilità, migrazione e mortalità. La ricerca si è avvalsa dei dati del Global Burden of Disease Study 2017 per calcolare la futura popolazione globale, regionale e nazionale e gli scienziati hanno utilizzato nuovi metodi per i loro calcoli. Il tasso di fecondità totale (TFR) globale nello scenario di riferimento è stato previsto a 1,6 nel 2100. Nello scenario di riferimento, si prevede che la popolazione globale raggiunga il picco nel 2064 a 9,73 miliardi di abitanti per poi ridursi a 8,79 miliardi nel 2100. “Le proiezioni di riferimento per i 5 Paesi più grandi nel 2100 sono India (1,09 miliardi), Nigeria (791 milioni), Cina (732 milioni), Stati Uniti (336 milioni) e Pakistan (248 milioni). I risultati suggeriscono anche una struttura per età in cambiamento in molte parti del mondo, con 2,37 miliardi di persone con più di 65 anni e 1,70 miliardi di persone con meno di 20 anni, previste globalmente per il 2100. Entro il 2050, è stato previsto che 151 Paesi avranno un TFR inferiore al livello di sostituzione (TFR<2.1, tradizionalmente considerato il tasso minimo necessario per la sostituzione generazionale della popolazione) e 183 avranno un TFR inferiore al livello di sostituzione entro il 2100. È stato previsto che 23 Paesi nello scenario di riferimento, inclusi Giappone, Thailandia e Spagna, avranno cali della popolazione di oltre il 50% dal 2017 al 2100; previsto un calo della popolazione della Cina del 48%. È stato previsto che la Cina diventi la più grande economia entro il 2035 ma nello scenario di riferimento, è stato previsto che gli Stati Uniti diventeranno ancora una volta l’economia più grande nel 2098”, si legge nello studio.
Per anni, la popolazione mondiale ha continuato a crescere ad un ritmo forsennato, raggiungendo i 7,7 miliardi di persone attuali. Ora secondo un maxi studio di modellizzazione pubblicato su Lancet potremmo raggiungere il picco nel 2064 con circa 9,7 miliardi di persone e in seguito potrebbe iniziare un’inversione di tendenza che farà scendere gli abitanti globali a quota 8,8 miliardi entro fine secolo.
“Le previsioni e gli scenari sulla popolazione sono un importante strumento di pianificazione e gestione del rischio per governi, imprese, organizzazioni non governative e individui. I governi hanno bisogno di scenari a medio e lungo termine per valutare le necessità per scuole, ospedali e altri servizi pubblici; per contribuire ad informare sugli investimenti nelle infrastrutture con benefici a lungo termine; per pianificare la conoscenza e le competenze necessarie per la forza lavoro futura; e per investire saggiamente nelle risorse di ricerca e sviluppo in tema di sanità. I governi hanno bisogno di scenari a lungo termine per comprendere il potenziale rischio ambientale, militare, geopolitico e altri rischi e per implementare strategie di prevenzione o mitigazione. Gli scenari sulla popolazione sono egualmente importanti per le imprese che sono impegnate in investimenti con rendimenti a lungo termine, come quelle nell’industria farmaceutica e nelle industrie collegate a progetti di infrastrutture pesanti. Allo stesso modo, le persone possono avere profonde preoccupazioni sulla popolazione in futuro: ci saranno abbastanza lavoratori per pagare le tasse per supportare la pensione e le prestazioni sanitarie per i pensionati? I cambiamenti demografici miglioreranno la sicurezza e la stabilità nazionali e globali o renderanno le società più precarie?”. Queste le basi dalle quali nasce l’analisi condotta dai ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation alla School of Medicine dell’University of Washington.
I ricercatori hanno modellato la popolazione futura in funzione dei tassi di fertilità, migrazione e mortalità. La ricerca si è avvalsa dei dati del Global Burden of Disease Study 2017 per calcolare la futura popolazione globale, regionale e nazionale e gli scienziati hanno utilizzato nuovi metodi per i loro calcoli. Il tasso di fecondità totale (TFR) globale nello scenario di riferimento è stato previsto a 1,6 nel 2100. Nello scenario di riferimento, si prevede che la popolazione globale raggiunga il picco nel 2064 a 9,73 miliardi di abitanti per poi ridursi a 8,79 miliardi nel 2100. “Le proiezioni di riferimento per i 5 Paesi più grandi nel 2100 sono India (1,09 miliardi), Nigeria (791 milioni), Cina (732 milioni), Stati Uniti (336 milioni) e Pakistan (248 milioni). I risultati suggeriscono anche una struttura per età in cambiamento in molte parti del mondo, con 2,37 miliardi di persone con più di 65 anni e 1,70 miliardi di persone con meno di 20 anni, previste globalmente per il 2100. Entro il 2050, è stato previsto che 151 Paesi avranno un TFR inferiore al livello di sostituzione (TFR<2.1, tradizionalmente considerato il tasso minimo necessario per la sostituzione generazionale della popolazione) e 183 avranno un TFR inferiore al livello di sostituzione entro il 2100. È stato previsto che 23 Paesi nello scenario di riferimento, inclusi Giappone, Thailandia e Spagna, avranno cali della popolazione di oltre il 50% dal 2017 al 2100; previsto un calo della popolazione della Cina del 48%. È stato previsto che la Cina diventi la più grande economia entro il 2035 ma nello scenario di riferimento, è stato previsto che gli Stati Uniti diventeranno ancora una volta l’economia più grande nel 2098”, si legge nello studio.
Scenari di fecondità globale
“Il TFR globale nello scenario di riferimento si è ridotto costantemente, raggiungendo 1,66 nel 2100. Nello scenario di riferimento, è sceso oltre il livello di sostituzione nel 2034. Previsto che l’Africa subsahariana abbia i tassi di fecondità più alti tra le super regioni, rimanendo sopra il livello di sostituzione fino al 2063”, scrivono i ricercatori. Gran parte del previsto declino della fertilità riguarda i Paesi ad alta fertilità, in particolare nell’Africa subsahariana, dove i tassi dovrebbero scendere per la prima volta sotto il livello di sostituzione, da una media di 4,6 nascite per donna nel 2017 a solo 1,7 nel 2100.
Scenari di popolazione globale
“Combinando gli scenari per mortalità, fecondità e migrazione, abbiamo previsto che la popolazione globale nello scenario di riferimento raggiunga il picco a 9,73 miliardi di persone nel 2064 e poi si riduca a 8,79 miliardi nel 2100. Nello scenario di riferimento, è stato previsto che l’età media aumenti da 32,6 anni nel 2017 a 42,6 anni nel 2100. Nel 2100, abbiamo previsto 2,37 miliardi di persone con più di 65 anni nel mondo rispetto a 1,70 miliardi di persone con meno di 20 anni. È stato previsto che il numero di bambini con meno di 5 anni si riduca da 681 milioni nel 2017 a 401 milioni nel 2100, un calo del 41%. Allo stesso tempo, è previsto che il numero di persone con più di 80 anni aumenti da 141 milioni nel 2017 a 866 milioni nel 2100. Nel 1950, si verificavano 25 nascite per ogni persone che compiva 80 anni; nel 2017, questo numero era 7 e nel 2100, è prevista una nascita per ogni persona che compie 80 anni. È previsto che il rapporto della popolazione con più di 80 anni rispetto a quella con meno di 15 anni aumenti da 0,16 nel 2017 a 1,50 nel 2100 nei Paesi con un calo della popolazione maggiore del 25%”, si legge nello studio.
Scenari di fecondità globale
“Il TFR globale nello scenario di riferimento si è ridotto costantemente, raggiungendo 1,66 nel 2100. Nello scenario di riferimento, è sceso oltre il livello di sostituzione nel 2034. Previsto che l’Africa subsahariana abbia i tassi di fecondità più alti tra le super regioni, rimanendo sopra il livello di sostituzione fino al 2063”, scrivono i ricercatori. Gran parte del previsto declino della fertilità riguarda i Paesi ad alta fertilità, in particolare nell’Africa subsahariana, dove i tassi dovrebbero scendere per la prima volta sotto il livello di sostituzione, da una media di 4,6 nascite per donna nel 2017 a solo 1,7 nel 2100.
Scenari di popolazione globale
“Combinando gli scenari per mortalità, fecondità e migrazione, abbiamo previsto che la popolazione globale nello scenario di riferimento raggiunga il picco a 9,73 miliardi di persone nel 2064 e poi si riduca a 8,79 miliardi nel 2100. Nello scenario di riferimento, è stato previsto che l’età media aumenti da 32,6 anni nel 2017 a 42,6 anni nel 2100. Nel 2100, abbiamo previsto 2,37 miliardi di persone con più di 65 anni nel mondo rispetto a 1,70 miliardi di persone con meno di 20 anni. È stato previsto che il numero di bambini con meno di 5 anni si riduca da 681 milioni nel 2017 a 401 milioni nel 2100, un calo del 41%. Allo stesso tempo, è previsto che il numero di persone con più di 80 anni aumenti da 141 milioni nel 2017 a 866 milioni nel 2100. Nel 1950, si verificavano 25 nascite per ogni persone che compiva 80 anni; nel 2017, questo numero era 7 e nel 2100, è prevista una nascita per ogni persona che compie 80 anni. È previsto che il rapporto della popolazione con più di 80 anni rispetto a quella con meno di 15 anni aumenti da 0,16 nel 2017 a 1,50 nel 2100 nei Paesi con un calo della popolazione maggiore del 25%”, si legge nello studio.
Preso da: http://www.meteoweb.eu/2020/07/riduzione-popolazione-mondiale-europa-asia-italia/1456804/
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