Rossella Giordano
L’emergenza
del Coronavirus ha, purtroppo offuscato molte altre questioni che pur
ci toccano da vicino, come quella libica.Si, perché è inconcepibile
affrontare il tema immigrazione senza tener conto di ciò che succede nel
paese che è diventato snodo principale del traffico di esseri umani.
Tra i protagonisti della tratta c’è un Ahmad Dabbashi, una delle figure
di spicco della malavita della Tripolitania occidentale, a capo della
“Brigata Anis Dabbashi”, colui che “da boss degli scafisti a
collaboratore di primo piano con il progetto del governo italiano per il
blocco dei flussi migratori, ricevendo ben 5 milioni di euro
dall’Italia , se non il doppio, con la piena collaborazione del premier
del governo di unità nazionale riconosciuto dall’Onu, Fayez Sarraj (era
il 2017, se non erro).
Ma veniamo ad oggi…
Su ordine del Presidente del Consiglio del governo di Tripoli, Fayez al-Sarraj,(nostro alleato), forze di mercenari, milizia, ISIS e bande appoggiate dall’aeronautica turca prendono il controllo della regione occidentale della città di Warsfana fino al confine tunisino, bruciano case e uccidono civili. Tra i criminali, molti trafficanti di esseri umani, tra cui Ahmad Dabbashi. (Nel video Ahmad Dabbashi , dopo aver bruciato la stazione di polizia, aver liberato i criminali dalle prigioni, dopo aver ucciso gli uomini della sicurezza, si rivolge agli abitanti della zona sotto il suo controllo dicendo loro che li proteggerà con la forza intimidatoria.
Ma veniamo ad oggi…
Su ordine del Presidente del Consiglio del governo di Tripoli, Fayez al-Sarraj,(nostro alleato), forze di mercenari, milizia, ISIS e bande appoggiate dall’aeronautica turca prendono il controllo della regione occidentale della città di Warsfana fino al confine tunisino, bruciano case e uccidono civili. Tra i criminali, molti trafficanti di esseri umani, tra cui Ahmad Dabbashi. (Nel video Ahmad Dabbashi , dopo aver bruciato la stazione di polizia, aver liberato i criminali dalle prigioni, dopo aver ucciso gli uomini della sicurezza, si rivolge agli abitanti della zona sotto il suo controllo dicendo loro che li proteggerà con la forza intimidatoria.
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