(AGI) - Tripoli, 29 lug. -
Il legale britannico John Jones, membro del collegio difensivo del figlio del colonnello libico Muhammar Gheddafi, Saif al Islam, davanti alla Corte penale internazionale, ha detto che la sentenza contro il suo assistito arrivata ieri da Tripoli e' stata emessa dopo un "processo farsa". Secondo Jones, intervistato dal quotidiano arabo "al Hayat", "si tratta di un omicidio mediante strumento giudiziario". L'avvocato ha inoltre sottolineato che "la Corte penale internazionale non consente la pena di morte". La condanna arriva dopo che la procura aveva chiesto la pena di morte per gli esponenti del passato regime dopo 20 sedute del processo a loro carico per le"" violenze avvenute nel febbraio del 2011 durante la rivolta contro Gheddafi."" Per Saif al Islam e altri otto gerarchi condannati a morte sara' possibile pero' fare appello entro 60 giorni alla Suprema Corte.
La condanna e' stata emessa in contumacia, non essendo presenti in tribunale a Tripoli. Il figlio di Gheddafi si trova infatti a Zintan, dove ha sede la milizia che un anno fa lo ha catturato. Negli ultimi anni, anche prima della divisione tra Tripoli e Tobruk, si era sempre rifiutato di farsi trasferire nella capitale per motivi di sicurezza. E' stato invece giudicato innocente l'ex ministro degli Esteri di Gheddafi, Abdel Ati al Obeidi. Nonostante in Libia sia considerato il processo del secolo, il governo con sede a Tobruk, del premier Abdullah al Thani, non riconosce il procedimento e la sentenza agli ex gerarchi del regime di Gheddafi. Il ministro della Giustizia libico, Mabruk Qarira, ha fatto sapere che il processo in corso a Tripoli gestito dalle milizie locali "e' illegale". Lo stesso ministro ha chiesto alla comunita' internazionale di non riconoscere il tribunale che porta avanti questo processo, considerando che "si tiene in una citta' che e' al di fuori del controllo dello stato". La Libia e' divisa in due entita' separate dallo scorso anno. Da una parte vi e' un parlamento eletto nel giugno 2014 riconosciuto a livello internazionale con sede a Tobruk e che opera nell'area orientale del paese, la Cirenaica; dall'altra un'amministrazione sostenuta da gruppi islamisti che governa la capitale Tripoli e che controlla gran parte delle regioni occidentali. Nel mezzo vi sono le milizie di Misurata e di Zintan, che sostengono rispettivamente Tripoli e Tobruk, e una miriade di gruppi armati che seguono agende locali e stringono alleanze mutevoli. A complicare questo scenario ci sono i militanti armati fedeli ad al Qaeda e allo Stato islamico, che controllano importanti centri del paese tra cui Sirte, citta' natale di Gheddafi sulla costa centrale del paese, e quartieri di Bengasi e Derna.
Preso da: http://www.ilfoglio.it/aginews/v/15753/libiaavvocato-saif-gheddafiprocesso-tripoli-e-una-farsa.htm
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