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domenica 16 marzo 2014

In Libia c’è la crisi petrolifera

Sembra una barzelletta del tipo “in Alaska c’è la crisi del ghiaccio”, ma non è così.

Da quando è stato eliminato Gheddafi, il petrolio libico è stato privatizzato e messo nelle mani delle Multinazionali USA e Francesi, il popolo libico non riesce più neppure a rifornirsi di benzina. I grandi poli produttivi si sono fermati per mancanza di materia prima.

La disoccupazione, la miseria, l’oscurantismo dilagano.
Le meravigliose donne libiche, che erano ai vertici della scena sociale e politica, che guidavano università, poli ospedalieri, esercito, industrie, con l’abolizione della costituzione rivoluzionaria voluta da Muammar Gheddafi e la proclamazione della Shari’a sono costrette a soffocare dietro un Burka, non possono più guidare, studiare, lavorare, uscire con le loro amiche.

Inoltre mancano cibo, luce e acqua.
È arrivata la democrazia!

Quelli che fino a ieri applaudivano i “giovani ribelli di Bengasi” e si spellavano le mani per i tagliagole mercenari della NATO che hanno dissanguato e distrutto la Libia sono gli stessi ratti che oggi inveiscono contro il “dittatore” Assad.

Noi non dimentichiamo.

Fonte: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=426607567421161&set=a.557609237654326.1073741832.100002157640643&type=1

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