15/10/2013
I capi di stato africani non hanno avuto il coraggio di liberarsi dal giogo della Corte Penale Internazionale.
Poteva essere un giorno storico ma così non è stato.
Gli stati africani non hanno avuto il coraggio di spezzare le catene che li lega alla Corte Penale Internazionale.
L'unione Africana si è riunita pochi giorni fa proprio per discutere dei rapporti futuri con la ICC a causa dei processi pendenti soprattutto per il Presidente del Kenya Kenyatta (e del suo vice Ruto).
E' indubbio che, fino ad oggi, il ruolo della ICC sembra essere stato solo quello di punire gli stati africani ignorando i crimini perpetrati da molti stati imperialisti (Stati Uniti in testa).
Ma siamo proprio sicuri che il Presidente Kenyatta abbia commesso crimini più gravi dei Presidenti a stelle e strisce Obama e Bush ?
Quando e' stata fondata l'Unione Africana sembrava che una favola fosse diventata una realtà, finalmente tutte le nazioni e i popoli africani potevano parlare con una voce sola.
Oggi l' AU ha perso lo slancio iniziale e credibilità internazionale, tutti i buoni propositi iniziali sono svaniti.
''Dimettersi'' dalla Corte Penale Internazionale sarebbe stata una grande dimostrazione di forza unitaria, sarebbe stata la grande opportunità di porre fine alla farsa di questo tribunale internazionale palesemente razzista che tratta con due pesi e due misure gli stati africani e gli stati occidentali.
La dichiarazione finale del summit straordinario dell'Unione Africana prevede solamente una tiepidissima richiesta di ritardare i processi pendenti su capi di stato africani attualmente in carica (come nel caso del Presidente Kenyatta).
Una vergogna e una dichiarazione palese di estrema debolezza.
Un occasione mancata per i popoli dell'Africa.
Gcse
Fonte: www.mathaba.net/news/?x=633680
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